All’ingresso di un’impresa di costruzioni, situato nel quartiere di Chalgrin, la superficie tridimensionale della parete si impadronisce dello spazio in modo spettacolare, creando una struttura immersiva composta da un mosaico di triangoli bianchi. Lo studio milanese WOOD-SKIN, fondato da giovani designer, architetti e ingegneri, ha collaborato con l’agenzia francese Quadri fiore Architecture per realizzare quest’opera di design con le superfici di alta qualità Arpa.  

WOOD-SKIN racconta la storia “impossibile” dietro le forme ispirate alla natura dei loro pannelli Tailor Made, che appaiono come l’invasione gentile di una creatura surrealista. Unendo fabbricazione digitale e una tecnologia brevettata, i pannelli che hanno utilizzato sono costituiti da due lastre di materiale rigido collegate da un cuore tessile che consente un design di superficie meravigliosamente flessibile.  

Com’è nata l’idea di creare delle pareti in rilievo mozzafiato ad accogliere i lavoratori di un’impresa parigina? 

Il desiderio del cliente era di creare una sensazione di stupore e morbidezza che accogliesse lavoratori e visitatori in modo gentile. Ci piace lavorare in simbiosi con lo studio di progettazione e per soddisfare questo concept abbiamo aiutato i professionisti di Quadri fiore Architecture ad esplorare varie possibilità espressive con risultati estetici e funzionali. Grazie al nostro processo brevettato è stato possibile trasformare la materia rigida in superfici che si comportano come tessuti e diventano pareti tridimensionali che abbracciano chiunque le percorre.  
 
Nel progetto coesistono molta tecnologia e molta manualità. In che modo si alleano nel successo del vostro team giovane e multidisciplinare, e quanto è importante preservare l’evoluzione di entrambe queste forze? 
 
Il rapporto tra materia fisica e digitale, tra artigianale e robotico è il binomio su cui si fonda la nostra filosofia di design. Volutamente non ci allineiamo al sistema che forza a presentare nuovi prodotti in continuazione, bensì ci concentriamo sull’innovazione di processo per realizzare l’impossibile. WOOD-SKIN proviene da un’estesa esperienza di artigianato tradizionale, portato poi nell’era digitale a interagire in maniera fluida con i metodi di disegno computazionale sui quali si basa l’architettura di oggi. Tecnologia e manualità per noi coincidono perfettamente, in uno sforzo verso l’integrazione totale di sapere artigianale tradizionale e robotico. 

Definite i vostri sistemi come superfici dalle forme articolate e organiche: la geometria che diventa un richiamo al mondo naturale. Nel vostro modo di progettare e costruire ambienti surrealisti, che ruolo ha la natura? 
 
La natura per noi gioca un ruolo fondamentale come fonte inesauribile di forme geometriche più o meno complesse. Il design parametrico è il processo in grado di emulare i sistemi biologici e i fenomeni naturali. È la grammatica progettuale con la quale è possibile pensare e realizzare le forme libere e irregolari dei nostri prodotti. 

Perché avete scelto le superfici di alta qualità Arpa? 

Selezioniamo i nostri fornitori con grande attenzione, sia basandoci su criteri di sostenibilità sia sulla qualità dell’offerta. Arpa è spesso la scelta dei nostri clienti ancora prima che nostra, un’azienda storica conosciuta in tutto il mondo.

WOOD-SKIN
WOOD-SKIN

WOOD-SKIN nasce nel 2013 a Milano con l’obbiettivo di offrire un design innovativo in cui materiali sostenibili e tecnologie allo stato dell’arte valorizzano il lavoro del team di designers, architetti e ingegneri. L’utilizzo di software e pratiche brevettate ha premesso allo studio di unire grafica digitale e realizzazione architettonica, creando superfici tridimensionali flessibili e adattabili a molteplici richieste di design. Il pannello WOOD-SKIN, composto da due lastre rigide e un cuore in tessuto, apre gli orizzonti a spazi architettonici e abitativi sempre nuovi e tailor-made, dai più classici ai più sperimentali, riducendo l’impatto ambientale grazie alla simulazione digitale dei processi manifatturieri. 

Decorativi usati nel progetto